Prepararsi alla Liturgia – II Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) – 20 Gennaio 2019

VALE LA PENA DI FARE QUELLO CHE CRISTO DICE

 Fabio Rosini (fonte: www.famigliacristiana.it)

 (Autorizzati alla pubblicazione dalla Direzione di Famiglia Cristiana)

Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Giovanni 2,1-11

Le nozze di Cana sono una festa che prende una brutta piega, in cui inizia a mancare il colore, il sapore, il profumo e l’allegria del vino. È un banchetto che sta diventando scialbo, privo di sostanza e di qualità.

Tale è spesso la gioia dell’uomo: labile, fragile. Queste nozze diventate insipide sono un’immagine dell’intera condizione umana, ed è qui che Cristo può iniziare i suoi segni, come dice l’evangelista Giovanni, proprio in questo matrimonio vulnerabile e compromesso.

Questo sposalizio in realtà è analogo alle prime nozze della creazione, quelle di Adamo ed Eva, che, iniziate splendidamente, diventano amare per il peccato. È questa l’eredità che i progenitori ci lasciano. L’uomo si è spesso adattato a questa incompletezza e ha imparato a tirare a campare scimmiottando la felicità con ebbrezze fittizie e senza durata. Ma il vino che l’umanità si procura da sé stessa continua a finire, generazione dopo generazione, illusione dopo illusione, moda dopo moda.

Quando finisce questa condanna? Quando compare una Donna che ha il coraggio di chiamare per nome le cose e dire: il vino non c’è! Maria, sede della sapienza, legge bene la situazione e manifesta, con la sua prima frase, quella verità che apre le porte alla grazia se viene accettata: non abbiamo vino, ci manca qualcosa.

In genere a un uomo si può annunziare Cristo solo quando ammette di non avere più sapore, di aver perso il vino. Molti preferiscono scoppiare piuttosto che ammettere di essere arrivati al capolinea e di non avere più carte da giocare… Ma se qualcuno vuole ascoltare la sapienza di questa Donna meravigliosa, ecco che Lei si prepara a dire la sua seconda frase – e va notato che in queste due frasi si giocano tutte le parole che Lei pronuncerà nel Vangelo di Giovanni, ma quello che portano con sé basta e avanza.

LA SAPIENZA DI MARIA. Se quindi accettiamo le sue prime parole, possiamo lasciarci dire le altre: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela!». Questa è la sapienza che Costei ha da regalare. È quel che ha fatto Lei: ha detto “sì” a quel che gli diceva Dio. Ci sarà qualcuno così semplice e umile da seguire il suo consiglio? Sì, c’è! Ci sono i servi, e dopo di loro ci sarà la Chiesa, e in essa tanti cristiani che, generazione dopo generazione, hanno provato a fare quel che Cristo diceva loro.

Tanti uomini e donne hanno accolto quel che il Signore chiedeva loro, e hanno visto l’acqua diventare vino. Hanno mostrato che la nostra povera natura umana può essere trasfigurata nella vita dei figli di Dio.

È impressionante vedere il potere di Cristo di dare sapore a quell’acqua, ma è quasi più emozionante vedere che il segno non lo fa Lui direttamente ma lo fa fare ai servi. Sono infatti loro che versano acqua e poi la portano mentre diventa vino. Le mani degli uomini, così impotenti, possono operare i segni di Cristo.

Ma perché questo accada bisogna ricordare le due affermazioni di Maria: noi non abbiamo vino, e vale la pena di fare quel che Cristo ci dice. È così che la nostra festa diventa senza fine.

17 gennaio 2019

 (Autorizzati alla pubblicazione dalla Direzione di Famiglia Cristiana)

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