Nel Sacramento dell’altare, il Signore viene incontro all’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio (cfr Gn 1,27), facendosi suo compagno di viaggio. In questo Sacramento, infatti, il Signore si fa cibo per l’uomo affamato di verità e di libertà. Benedetto XVI
La Parrocchia desidera raggiungere tutti gli ammalati e quanti non hanno la possibilità di spostarsi da casa attraverso il servizio svolto da Diaconi, Accoliti e ministri straordinari dell’Eucarestia, amministrando la Comunione a quanti lo richiedono.
E’ colui che ha ricevuto il Sacramento dell’Ordine, dalle mani di un Vescovo, validamente consacrato. Il Sacramento dell’Ordine è uno dei sette sacramenti istituiti da Cristo, grazie al quale viene donata, a chi lo riceve, “una speciale consacrazione (Ordinazione), che, per un particolare dono dello Spirito Santo, permette di esercitare una sacra potestà a nome e con l’autorità di Cristo a servizio del Popolo di Dio” (Compendio del CCC, 323).
Il diaconato, è un ministero di servizio, è il segno sacramentale, la testimonianza visibile, la manifestazione della vocazione diaconale a cui tutta la Chiesa è chiamata.
Accoliti e ministri straordinari della Comunione
L’accolito è istituito per il servizio all’altare e per aiutare il sacerdote e il diacono. A lui spetta in modo particolare preparare l’altare e i vasi sacri, e, se necessario, distribuire l’Eucaristia ai fedeli di cui è ministro straordinario.
Affine al ministero dell’accolitato, il servizio straordinario della distribuzione dell’eucaristia se ne differenzia per il campo più ristretto e per le circostanze eccezionali in cui può essere svolto. È un incarico straordinario, non permanente, concesso in relazione a particolari e vere necessità di situazioni, di tempi e di persone.
il ministrante è colui che svolge un servizio di assistenza ai sacerdoti e ai diaconi durante la liturgia.
Si entra a far parte del gruppo dopo un periodo di prova e di formazione, ricevendo il mandato durante una celebrazione e impegnandosi a svolgere al meglio il servizio.
La tradizione musicale della Chiesa costituisce un patrimonio di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne. Dalla “Sacrosanctum Concilium” n°112