Meditazione nella Cappella Domus Sanctae Marthae 17/01

DOMUS SANCTAE MARTHAE

Dalle chiusure pusillanimi e impaurite, dall’ideologia testarda ostinata e ribelle e dalla doppia vita di compromessi tra tentazioni e seduzioni Papa Francesco ha messo in guardia, nella messa celebrata a Santa Marta giovedì 17 gennaio, rilanciando l’impegno a «non scivolare verso un cuore perverso». Ma a «crescere» con la parola di Dio, aperti «all’attività dello Spirito Santo».
 
Per il Pontefice lo spunto per la meditazione è venuto dalla «prima lettura: l’autore della lettera agli Ebrei (3, 7-14) ci invia un messaggio: è un avvertimento, un avviso ai nostri cuori, al cuore di ognuno di noi». Un «avvertimento molto chiaro: “Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente”».
 
«È duro — ha rilanciato il Papa — dire a una comunità cristiana “state attenti che può succedere che fra voi qualcuno abbia il pericolo di avere un cuore perverso”». Sì, ha insistito Francesco, «siamo tutti cristiani, siamo preti, suore, vescovi» ma «tutti, tutti abbiamo questo pericolo: slittare, scivolare lentamente verso un cuore perverso».
 
«Sono tre le parole — ha affermato il Pontefice — che possono aiutarci a vedere cosa vuol dire questo teologo che ha scritto questa lettera, cosa vuol dire a noi, cosa è un cuore perverso».

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