La Domenica all’interno del ciclo quaresimale dell’anno B:
– I Domenica (Mc 1,12-15): Gesù tentato e vittorioso nel deserto
– II Domenica (Mc 9,2-10): “…ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’Uomo fosse risorto dai morti”
– III Domenica (Gv 2,13-25): “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”
– IV Domenica (Gv 3,14-21): “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo”
– V Domenica (Gv 12,20-33): “E’ venuta l’ora che il figlio dell’uomo sia glorificato […] se il chicco di grano, caduto in terra, non muore rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.”
E’ chiaro: il filo rosso che lega tutte queste Domeniche è la pregustazione dell’evento pasquale. Per cui possiamo ben affermare che se la Quaresima prepara, come tempo, alla Pasqua, quanto ai contenuti la celebra già!
E se questo è vero per ogni Domenica del calendario liturgico, Pasqua della settimana, ciò appare con maggiore evidenza nel ciclo quaresimale dell’anno B, dal carattere marcatamente resurrezionale, mentre i cicli degli altri anni – quello A legato alla catechesi battesimale (3) e quello C legato ai grandi temi della conversione (4) – evidenziano rispettivamente l’aspetto preparatorio e penitenziale del cammino quaresimale.
Il ciclo quaresimale B ci aiuta dunque a comprendere un dato teologico di primaria importanza: la Quaresima è sempre un cammino di ascesi e di conversione (la I Domenica è nel deserto in tutti e tre i cicli!), ma questo sforzo di purificazione non è da considerarsi semplicemente una mortificazione preliminare, un prezzo da pagare in anticipo per la gioia della Pasqua. Tutt’altro: questa purificazione, pur dolorosa e faticosa, ha già in sé i germi di quella gioia ed è il suo terreno di elezione: per questo motivo nelle seconde Domeniche dei 3 cicli quaresimali si passa subito all’esplosione di luce della Trasfigurazione, anticipo della gloria pasquale e luce che – come constatavamo – nell’anno B continua a riverberarsi su ulteriori immagini pasquali di vita elargita: il tempio ricostruito (III Domenica), il serpente nel deserto (IV Domenica), il chicco di grano che si fa spiga (V Domenica).
A ben vedere, come viene sottolineato nell’anno B, la santa Quaresima è già Pasqua e non ancora, allo stesso identico modo in cui il Regno dei cieli è già inaugurato in questa valle di lacrime ma non ancora compiuto. E se dovessimo identificare la nostra vita terrena con un tempo liturgico, probabilmente più che il tempo ordinario sarebbe il tempo quaresimale.
(3) Episodi della samaritana (Gv 4,5-31, III Domenica), del cieco nato (Gv 9,1-41, IV Domenica), della resurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-45, V Domenica).
(4) Parabole del fico sterile (Lc 13,1-9, III Domenica) e del figliol prodigo (Lc 15, 1-32, IV Domenica), lapidazione dell’adultera (Gv 8,1-11, V Domenica).
Fonte ..: https://www.carmeloveneto.it/
Estratto da: Lectio divina del Vangelo della I Domenica di Quaresima (anno B)
