Meditazione quotidiana nella Cappella della Domus Sanctae Marthae 27 Settembre 2016

Tre grazie

«Riconoscere la desolazione spirituale, pregare quando saremo stati sottomessi a questo stato di desolazione spirituale e sapere accompagnare le persone che soffrono momenti brutti di tristezza e di desolazione spirituale». Sono le tre grazie da chiedere al Signore […]
[…]Ma, ha detto il Papa, «quando il nostro spirito è in questo stato di tristezza allargata, che quasi non c’è respiro, noi dobbiamo capire» che ciò «capita a tutti»: in modo più o meno accentuato, ma capita a tutti. Ecco allora l’invito a «capire cosa succede nel nostro cuore», a domandarsi «cosa si deve fare quando viviamo questi momenti oscuri, per una tragedia familiare, una malattia, qualche cosa che butta giù». Di certo, ha chiarito, non è il caso di «prendere una pastiglia per dormire e allontanarmi dai fatti, o prendere due, tre, quattro bicchierini» per dimenticare, perché «questo non aiuta». Invece «la liturgia di oggi ci fa vedere come» bisogna comportarsi «con questa desolazione spirituale, quando siamo tiepidi, giù, senza speranza».

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