Corruzione e misericordia
Nel crocevia profondamente umano tra «innocenza e peccato, corruzione e legge», Gesù chiede di guardare gli altri sempre con misericordia, senza ergersi a giudici del loro cuore: è il suggerimento che il Papa ha proposto nella messa celebrata lunedì 3 aprile a Santa Marta.
«La parola di Dio che la Chiesa oggi offre alla nostra meditazione — ha subito fatto presente Francesco — sembra essere su due donne sorprese in adulterio: un adulterio finto, fittizio; l’altro vero». Il riferimento è alla vicenda di Susanna, raccontata nel libro di Daniele (13,1-9.15-17.19-30.33-62), e a quella della donna sorpresa in adulterio, narrata da Giovanni nel suo vangelo (8, 1-11). Attraverso queste due donne, dunque, «il messaggio è profondo» in quanto, nelle due letture, «si danno appuntamento quattro persone, si incontrano quattro situazioni diverse». Ed è proprio «quello che la Chiesa vuole che noi oggi pensiamo, vediamo: si incontrano l’innocenza e il peccato, la corruzione e la legge». E infatti, ha insistito il Pontefice, dalla liturgia viene fuori «un incontro fra queste quattro cose: innocenza, peccato, corruzione e legge».
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