Verso la Pentecoste con la GIOIA della Resurrezione (15 aprile)

Dio asciuga le nostre lacrime

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Il primo sguardo di Gesù Risorto si posa sulle lacrime. Guarda con tenerezza Maria di Magdala che, all’esterno del sepolcro, piange la propria perdita. In questa scena evangelica, che meditiamo nel Tempo della Pasqua, c’è in fondo una sintesi del mistero della salvezza: Dio ha mandato Suo Figlio per raccogliere il nostro pianto, per immergersi nel dolore del mondo. Egli, come un Dio che conta una per una le nostre lacrime e le raccoglie in un otre, per mezzo di Gesù ha voluto anzitutto posare il suo sguardo sulla nostra umanità ferita, sulle nostre sconfitte, sulle nostre perdite, sulla paura e sull’angoscia che ci assalgono non tanto davanti agli enigmi della vita, quanto dinanzi all’incomprensibilità della morte. Per questo, lungo tutte le pagine dei Vangeli, vediamo che Gesù è sempre caricato del peso dell’umanità, sempre attento a ciò che passa nel cuore e nella carne di chi lo incontra, spesso mosso a compassione, visceralmente appassionato all’umanità sofferente e indignato nel profondo verso quel male che deturpa la bellezza della vita.

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