Prepararsi all’Avvento – Immacolata Concezione

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci

L’ascolto integrale

Nel brano evangelico dell’Annunciazione, le parole dell’angelo sono una riproposizione sintetica delle profezie di salvezza; gli elementi essenziali che lo costituiscono sono la figliolanza che si genera da Maria, la relazione con Dio, il Regno. Sono esclusi dalla sintesi gli attributi militari, la rivalsa sul male, l’annuncio di abbondanza materiale e di ricchezza tangibile. Gli stessi elementi sono presenti nella seconda lettura, trasposti al livello dei credenti (Ef 1,3-6.11-12): si parla di una rinascita (benedizione spirituale), di una relazione di figliolanza con Dio (figli adottivi), del ricevere l’eredità (concetto biblicamente equivalente al Regno). L’evangelista e l’apostolo mostrano così il nucleo fondamentale della profezia; esso è già compiuto in Maria, già realizzato nella Chiesa. Si richiede però una piena adesione di fede: Maria si rivela l’ascoltatrice perfetta delle profezie, la sua fede si apre senza forzature all’iniziativa di Dio. La solennità dell’Immacolata intende appunto celebrare la potenza della sua fede, non contaminata dall’esperienza del peccato. 

 

Dalla vergogna alla fierezza

La nostra esperienza quotidiana, di persone segnate dal peccato, ci fa rendere conto che non siamo altrettanto docili come Maria. Per noi il passaggio diventa più complesso. La coscienza del male compiuto, la frustrazione della tentazione, la vergogna radicale di non corrispondere alle proprie aspettative segnano profondamente la coscienza; come già si diceva sopra, si cade facilmente nella tentazione più grande: quella di vedersi irrimediabilmente compromessi, inevitabilmente connaturati al male. Ciò è inevitabile se si resta in una prospettiva mondana. La solennità di oggi ci conduce a vedere un altro punto di vista: l’umanità, portatrice di salvezza, di Maria, di Gesù, di coloro che sono stati scelti “per essere santi e immacolati” di fronte a Dio “nella carità” (Ef 1,4). Da subito dunque possiamo fidarci delle profezie di pace, e abitare in esse: perché come si sono compiute in Maria, nei discepoli del Signore, nei Santi, così sono visibili, subito, anche in noi, pur nella lotta che perdura. Dalla vergogna del peccato si passa alla fierezza della grazia: la consapevolezza di essere figli amati da Dio, anche in mezzo alle prove della vita.

(Fonte: Sussidio Cei – Avvento Natale 2016)

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