LASCIAMOCI CAMBIARE DALLA LUCE DELLA PASQUA
Fabio Rosini (fonte: www.famigliacristiana.it)
(Autorizzati alla pubblicazione dalla Direzione di Famiglia Cristiana)
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Luca 24,13-35
Due discepoli si allontanano da Gerusalemme, dove hanno visto morire Gesù e fallire le loro aspettative. Alla fine della storia invertiranno la méta e torneranno a Gerusalemme. Questo rovesciamento di direzione si giuoca nel cuore. Gesù dice all’inizio: «Stolti e lenti di cuore a credere…» e inizia a spiegare loro le Scritture; alla fine i loro cuori ardono e tornano nella Città Santa.
Vediamo bene i dati: incontrare il Signore risorto porta a un cambio di direzione, ma questo è un risultato, qualcosa deve succedere nell’intelligenza e nel cuore. Venire a sapere che il Signore è risorto non è un’asettica acquisizione di informazioni, ma, nel caso di questi due discepoli, comporta una trasfigurazione radicale negli atti e nella vita interiore. Analizziamo meglio le tappe.
Si parte da una discussione in corso – i discepoli non stanno discorrendo amabilmente, ma il termine greco usato implica addirittura un alterco –, se non si è ben orientati, si va in rotta di collisione con qualunque compagno di viaggio.
Il Signore entra in scena come un completo estraneo e i loro occhi sono «impediti a riconoscerlo»: Gesù non porta la mascherina, è semplicemente Lui, il problema è nei loro occhi.
Alla fine, nello spezzare il pane, i loro occhi si apriranno. Ma prima bisogna camminare a partire dalla loro storia, da quello che hanno capito finora: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo…?» È interessante notare che Gesù non sa di cosa parlano. La sua conoscenza è diversa dalla loro. Loro elencano le cose che sono successe; questo elenco, anche se loro non lo sanno, contiene tutto ciò che è necessario per credere! Quegli stessi dati saranno quelli che la Chiesa annuncerà nei secoli, ma loro non possono ancora fare il salto della fede.
Gesù li ascolta e poi inizia: «Stolti e lenti di cuore». Il termine “stolto” nelle Scritture non significa “sciocchino”, ma è un rimprovero molto forte. Gesù condanna la loro “conoscenza” perché si aprano a una saggezza nuova.
Per arrivare al cuore bisogna passare per la mente, la loro sapienza deve essere sgretolata, e il Signore crea connessioni tra le Scritture e i fatti. È questa la sapienza nuova: una sintesi diversa delle cose che uno ha già per le mani.
UNA SINTESI DIVERSA.
Quello che cambierà questo nostro momento non sarà uscire da casa (anche se speriamo di farlo prima possibile!) perché sarebbe far passare invano questa tribolazione e uscire per discutere restando mal orientati, ma aprirci a una sintesi diversa della nostra vita. Occorre farsi dare degli stupidi: lo siamo sempre, almeno un po’, davanti a Lui! Di fronte alla Croce e al fallimento delle nostre aspettative siamo costitutivamente stolti. Ma se de-assolutizziamo la nostra sapienza, allora gli occhi si possono aprire, si può cambiare direzione e fare cose nuove e belle. Il nostro rischio: non lasciarci cambiare dalla Pasqua, dalle cose che ci succedono, dal Covid-19 e da quel che ci accade. Ma se ci apriamo, tutto diventa colorato e si può correre felici, anche in questa notte.
23 aprile 2020
(Autorizzati alla pubblicazione dalla Direzione di Famiglia Cristiana)