Meditazione nella Cappella Domus Sanctae Marthae 11/10

Pregare con coraggio, con costanza, persino con invadenza, senza stancarsi mai…

 

[…] «la preghiera non è come una bacchetta magica: che noi facciamo la preghiera, e… pum! E si fa la grazia».
 
Al contrario secondo Francesco «la preghiera è un lavoro: un lavoro che ci chiede volontà, ci chiede costanza, ci chiede di essere determinati, senza vergogna. Perché? Perché io sto bussando alla porta del mio amico. Dio è amico, e con un amico io posso fare questo. Una preghiera costante, invadente». Come quella di santa Monica, per esempio: «quanti anni ha pregato così, anche con le lacrime, per la conversione del suo figlio» Agostino. «Il Signore — ha ricordato il Pontefice — alla fine ha aperto la porta. Ma se uno chiede, poi dice due “Padre nostro”, e poi se ne va», allora vuol dire che «tu non desideri veramente ciò che chiedi». Invece occorre, ha ribadito, «chiedere con invadenza».

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