Sulle tracce di Charles de Foucauld
[…] «In questa prima settimana dell’Avvento — ha affermato nell’omelia — chiediamo sempre al Signore di purificarci, di prepararci all’incontro con Lui». In particolare «oggi, nella preghiera, nella colletta, abbiamo pregato così: “Ridesta la tua potenza, Signore, e con grande forza soccorri i tuoi fedeli; la tua grazia vinca le resistenze del peccato e affretti il momento della salvezza”». Dunque, ha proseguito Francesco, «chiediamo al Signore di aiutarci in questo cammino dell’incontro, della salvezza». Ma «c’è una grazia che chiediamo che mi ha fatto riflettere: “La tua grazia vinca le resistenze del peccato”».
Infatti, ha fatto notare, «nella vita cristiana ci sono sempre difficoltà e resistenze per andare avanti: ci sono resistenze aperte, che nascono dalla buona volontà». Proprio come per Saulo che «resisteva alla grazia, ma non sapeva ed era convinto di fare la volontà di Dio». Poi «è stato lo stesso Gesù a dirgli: “Saulo, Saulo, stai tranquillo, fermati”». Perché «è duro ricalcitrare contro i pungoli». Così «Gesù va lì e Saulo riconosce e si converte». Del resto, ha aggiunto il Pontefice, «le resistenze aperte sono sane, perché tutti siamo peccatori ed è naturale che vengano». E «sono sane, nel senso che sono aperte alla grazia per convertirsi».
Sono invece «più pericolose — ha spiegato — le resistenze nascoste: quelle che sono sotto, che non si fanno vedere». Ma «le abbiamo tutti». Sì, ha insistito il Pontefice, «ognuno di noi ha il proprio stile di resistenza nascosta alla grazia: dobbiamo cercarlo, trovarlo e metterlo davanti al Signore, affinché Lui ci purifichi».[…]
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