“O Gesù,
vincitore della morte e del peccato,
noi siamo tuoi !
e tuoi noi vogliamo restare:
noi, e le nostre famiglie
e quanto è a noi più caro e più prezioso,
negli ardori della giovinezza,
nella saggezza dell’età matura,
negli inevitabili sconforti
e nelle rinunce della vecchiaia
incipiente e già avanzata :
sempre tuoi.
E donaci la tua benedizione,
e distribuisci in tutto il mondo la tua, pace, o Gesù,
come facesti riapparendo la prima volta
nel mattino di Pasqua ai tuoi più intimi,
e come continuasti a fare
nei successivi incontri nel Cenacolo,
sul lago, sulla via: Nolite timere:
ego sum: pax vobis:
pax et benedictio, per singulos dies: in aeternum.”
(Giovanni XXIII – Radiomessaggio Urbi et Orbi del 17 aprile 1960)
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