La Settimana Santa è il cuore dell’anno liturgico, poiché dal mistero pasquale, in essa solennemente celebrato, scaturisce il fiume della grazia, il dono della salvezza.
Ogni cristiano che nelle settimane di Quaresima si è impegnato nella lotta contro il male e che, nello sforzo della propria purificazione, ha tenuto lo sguardo contemporaneamente rivolto a Dio e a se stesso, ora è invitato dalla Liturgia a non avere occhi che per il Cristo. È unicamente la sua Persona – le sue parole, i suoi gesti, i suoi silenzi – a colmare tutto questo sacro tempo e attirare tutta la nostra attenzione, fino a immedesimarci in Lui, per condividerne la Passione in uno slancio di autentica empatia, di profonda “com-passione”. Quale modello sublime di questa “com-passione” ci sta davanti la Vergine Madre. Nella Liturgia sentiamo il suo gemito nello stesso gemito del Figlio, ma ancor più la forza del suo silenzio adorante che abbraccia fino in fondo, con amore, la divina volontà. Ella è tutta un sì al Padre, un consenso che dilata la sua maternità di grazia in una dimensione incommensurabile. Come lei e con lei, ogni cristiano è chiamato a seguire Gesù sulla via della Croce animato da una forte e generosa volontà di offerta al Padre, in solidarietà con tutti i fratelli per i quali il sangue di Cristo è stato sparso.
Fonte..: Benedettineisolasangiulio.org
