Colloquio intimo con Dio
Ritengo dunque auspicabile dire qui qualcosa delle sofferenze che per me Tu hai sofferto, o Dio di tutti.
Ti sei tenuto in piedi nel tribunale della creatura, in una natura che era la mia.
Non hai parlato, Tu che doni la parola. Non hai alzato la voce, Tu che crei la lingua. Non hai gridato, Tu che scuoti la terra. Non hai ruggito, Tu che sei la tromba che risuona agli orecchi di tutti nella Maestà.
Non li hai biasimati, nonostante i tuoi benefici, e non hai loro, nonostante le loro malvagità, chiuso la bocca; non hai abbandonato alla confusione chi Ti abbandonava ai tormenti della morte; non hai opposto resistenza, quando Ti legavano e quando Ti schiaffeggiavano, non Ti sei indignato; quando Ti coprivano di sputi, Tu non hai ingiuriato, e quando Ti davano pugni, Tu non hai fremuto.
Quando si facevano burle di Te, non ti sei corrucciato; e quando Ti schernivano, non hai alterato il tuo viso.
Lo hanno spogliato della tunica che Lo ricopriva come se Egli fosse impotente, e di nuovo ve Lo hanno rivestito come un detenuto incapace di fuggire…
Con la flagellazione, all`ultima ignominia l`han consegnato in mezzo a plebaglia abietta; han piegato il ginocchio per insultarlo e gli han posto sul capo una corona per disprezzo (cf. Mt 27,26-31).
Lungi dal darTi un attimo di tregua, o Fonte della vita, t`hanno apprestato, per portarlo lo strumento di morte.
Con magnanimità Tu l`hai accolto, l`hai preso con dolcezza, l`hai sollevato con pazienza; ti sei caricato, come fossi un colpevole, del legno dei dolori!
Sulla sua spalla Egli ha portato l`arma di vita, come il fiore di giglio delle valli (cf. Ct 2,1).
Ti han cacciato fuori come la vittima dell`olocausto; ti hanno sospeso come l`ariete impigliato al cespuglio per le corna (cf. Gen 22,13);
Ti hanno disteso sull`altare della Croce come una vittima; Ti hanno inchiodato quasi Tu fossi un malfattore; Ti hanno inchiodato come un ribelle; Tu che sei la Pace celeste, quasi Tu fossi un brigante; Tu che sei la grandezza inviolabile, come un uomo dei dolori; Tu che sei adorato dai Cherubini, come un essere spregevole (cf. Is 53,3).
Tu che sei la causa della vita, come degno d`esser distrutto dalla morte; Tu che hai esposto l`Evangelo, come un bestemmiatore della Legge; il Signore e il compimento dei Profeti, come un trasgressore delle Scritture; Tu che sei il raggio di gloria e il sigillo di pensieri insondabili del Padre (cf. Eb 1,3), come avversario della volontà di Colui che Ti ha generato; Tu che sei veramente Benedetto, come un esiliato; Tu che hai sciolto il legame della Legge, come uno scomunicato (cf. Gal 3,13);
Tu che sei un fuoco divoratore (cf. Dt 4,24), come un prigioniero condannato;
Tu che sei temibile in cielo e in terra, come un uomo giustamente castigato (cf. Is 53,4); Tu che sei nascosto in una luce inaccessibile (cf. 1Tm 6,16), come uno schiavo terrestre!
(Gregorio di Narek, Liber orat. 77, 1 ss.)
Chi è San Gregorio di Narek
