Baruc 5,1-9: «Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui».
Alle vesti del lutto si sostituisce lo splendore della gloria di Dio. Al tempo dell’afflizione subentra il tempo della festa.
Salmo 125:«Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia».
L’esperienza dolorosa del fallimento si rivela una semina feconda, che genera un raccolto abbondante.
Filippesi 1,4-6.8-11:«La vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento».
Il momento puntuale della conversione non basta: diventa una svolta a partire dalla quale è possibile una crescita continua.
Luca 3,1-6:«Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio».
L’annuncio profetico non ha per protagonista il profeta, né il popolo, né le comunità credenti che si mettono al servizio della Parola; l’annuncio profetico ha per protagonista Dio stesso che vuole offrire la salvezza ad ogni uomo.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,1-6)
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: