Il Tempo Pasquale ha inizio con la Veglia pasquale nella notte santa e termina dopo cinquanta giorni con la celebrazione della Solennità della Pentecoste. I primi otto giorni costituiscono l’ottava di Pasqua: tali giorni hanno lo stesso grado di solennità della Domenica di Risurrezione.
Qual è il mistero del Tempo Pasquale?
1. Il tempo del Risorto.
Il mistero del Tempo Pasquale ha le sue radici nella speciale presenza del Signore risorto, infatti leggiamo dagli Atti degli Apostoli: “Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio” (At 1, 3). E’ questa singolare presenza del Risorto che la Chiesa celebra attualizzandola nel Tempo di Pasqua, presenza che riempie di gioia il cuore dei discepoli. Il cero pasquale che splende davanti all’assemblea liturgica, esprime simbolicamente la luce del Risorto che illumina la sua Chiesa.
2. Tempo dello Spirito Santo.
Nei giorni pasquali lo Spirito Santo, donato dal Signore risorto, esercita una crescente opera di manifestazione e santificazione fino alla sua piena effusione nel giorno di Pentecoste. Il libro-guida di questo Tempo liturgico, secondo l’antica tradizione, è il libro degli Atti degli Apostoli: il protagonista è lo Spirito Santo, che forma e guida la Chiesa nascente.
3. Tempo dell’Eucaristia.
Il Tempo Pasquale è il Tempo Eucaristico per eccellenza. E’,infatti, soprattutto nell’Eucaristia che il Signore risorto si fa presente ed opera nella sua Chiesa. La celebrazione Eucaristica, quindi, rende viva ed attuale l’azione misteriosa del Risorto, così che noi diventiamo contemporanei a Lui e realmente veniamo coinvolti nel’opera della nostra redenzione.
4. Tempo dei Sacramenti.
I Sacramenti sono in relazione vitale col mistero pasquale, perché da esso scaturiscono, e in esso introducono. Nei santi segni è all’opera il Signore risorto che interviene nella nostra vita per portarci alla sua salvezza. I Sacramenti sono quindi l’attuale, efficace e continua azione del Risorto che edifica la sua Chiesa. In essi vi è la costante azione dello Spirito Santo che, inviato dal Padre per la mediazione del Figlio, santifica i credenti. Il Tempo Pasquale, quale “grande Domenica” annuale, ospita dovutamente quei santi segni che attualizzano oggi il mistero della Pasqua e della Pentecoste. Ecco perché tale Tempo è idoneo alla celebrazione solenne e comunitaria di tutti i sette Sacramenti. 5. Tempo della gioia e dell’Alleluia” L’incontro con il Risorto porta pace e gioia. Come i discepoli “gioirono nel vedere il Signore”, così la Chiesa nel Tempo di Pasqua gioisce nell’incontro mistico-sacramentale col Signore risorto. Il motivo della gioia pasquale e della pace interiore scaturisce dalla fede nella risurrezione del Signore e dalla sua continua presenza in mezzo a noi, ma anche dal fatto che, mediante i Sacramenti pasquali, noi siamo risorti con Lui a vita nuova e immortale. La gioia pasquale che pervade tutto il Tempo di Pasqua viene manifestata dal canto dell’Alleluia, il canto della Chiesa in festa. Mai come in questo periodo esso è tanto frequente e solenne.
LE TRE SOLENNITA’ DEL TEMPO PASQUALE
Questo Tempo è profondamente segnato da tre Solennità: Pasqua, Ascensione e Pentecoste. La Pasqua segna l’ingresso del Cristo glorioso nella vita di Dio. Ma la Pasqua di Cristo diventa anche la nostra: la vita del Risorto entra con forza nella nostra vita e la trasforma; portiamo così in noi già la vita eterna. L’Ascensionesegna per Cristo il punto culminante del grande movimento di esaltazione, con cui Dio corona il suo abbassamento per noi, fino alla morte di croce. La Pentecoste, compimento dell’unica grande celebrazione Pasquale, celebra l’effusione sulla Chiesa dello Spirito del risorto che ci rende dinanzi al mondo testimoni della Risurrezione e capaci di vita nuova. Una vita che si lascia guidare dalla fede e stimolare dalle esigenze della carità, una vita libera che vince tutte le tristezze del male con l’Alleluia di Pasqua.
(Da: L’ANNO LITURGICO, MISTERO, GRAZIA E CELEBRAZIONE – Arcidiocesi Trentina) a cura di Maria Raffaelli
Fonte: www.santimartiri.it