Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
Gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria: «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere[4]. »
Il 22 gennaio 2014 il memoriale dello Yad Vashem riconosceva 24.811 persone come “Giusti tra le Nazioni”, cioè i non ebrei che si sono impegnati, a rischio della vita, a soccorrere gli ebrei perseguitati[5]. Il primo Giardino dei Giusti nasce a Gerusalemme nel 1960. Fonte:Parrocchia di S. Pio X – Vicenza
Nel 2012 risultano oltre 500 cittadini italiani non ebrei ufficialmente riconosciuti come giusti tra le nazioni a Yad Vashem.
Tra gli uomini e donne di ogni ceto che ospitarono e protessero ebrei a rischio della loro vita, in alcuni casi sacrificando la loro vita, vi sono:
• il vescovo cattolico monsignor Giuseppe Placido Nicolini ad Assisi, il nunzio apostolico Angelo Rotta a Budapest, il cardinale ed arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa, i futuri vescovi e cardinali don Vincenzo Fagiolo e don Pietro Palazzini a Roma, mons. Gennaro Verolino a Budapest;
• sacerdoti cattolici e suore (don Angelo Bassi, don Arrigo Beccari, don Enzo Boni Baldoni, don Guido Bartolameotti, don Alfredo Braccagni, don Francesco Brondello, don Eugenio Bussa,don Ugo Corsini, don Michele Carlotto, don Leto Casini, don Alessandro Daelli, don Angelo Dalla Torre, don Giuseppe De Zotti, don Giulio Facibeni, don Alfredo Melani, don Alessandro Di Pietro, don Giulio Gradassi, don Vivaldo Mecacci, don Ernesto Ollari, don Arturo Paoli, don Ferdinando Pasin, don Francesco Repetto, don Benedetto Richeldi, don Luigi Rosadini, don Dante Sala, don Carlo Salvi, don Beniamino Schivo, don Giovanni Simioni, don Gaetano Tantalo, don Raimondo Viale), (padre Armando Alessandrini, padre Pasquale Amerio, padre Francesco Antonioli, padre Benedetto Maria, padre Aldo Brunacci, padre Antonio Dressino, padre Mario Leone Ehrhard, padreGiuseppe Girotti, padre Rufino Niccacci, padre Francesco Raspino, padre Cipriano Ricotti, padre Emanuele Stablum), (madre Maria Antoniazzi, madre Virginia Badetti, madre Emilia Benedetti, madre Anna Bolledi, madre Ester Busnelli, madre Maria Corsetti, madre Maria Maddalena Cei, madre Maria Angelica Ferrari, madre Marta Folcia, madre Elisabetta Maria Hesselblad, madre Barbara Lavizzari, madre Marie Marteau, madreEmma Talamonti, madre Benedetta Vespigiani, madre Paola Taroli). Fonte:Wikipedia.org